La proposta di modifica del regime tributario del rent to buy è stata presentata in occasione dell’audizione formale del Consiglio Nazionale del Notariato per l’indagine conoscitiva sulla tassazione degli immobili in commissione finanze del Senato, lo scorso 25 giugno 2013. La proposta prevede l’introduzione di un meccanismo di credito d’imposta, che assicuri sia all’acquirente sia al venditore, il recupero, almeno in parte, al momento della vendita, delle imposte versate sui canoni di locazione, limitatamente ai canoni imputati in tutto o in parte al corrispettivo dovuto per la successiva compravendita.
[box title=”Che cos’è il rent to buy” radius=”6″]Oggi, infatti, con il termine rent to buy si intende un’operazione unitaria – che può svilupparsi in forme diverse – attraverso la quale viene assicurata, a chi ha intenzione di acquistare un immobile, la possibilità di conseguire da subito il godimento dell’immobile individuato, con pagamento di un canone di locazione periodico e di rinviare a un momento successivo l’acquisto del diritto di proprietà sull’immobile e il pagamento del corrispettivo residuo, imputando, eventualmente, in tutto o in parte, al corrispettivo ancora dovuto i canoni pagati in precedenza. [/box]Attualmente dette operazioni scontano, sia dal lato dell’acquirente che dal lato del venditore, una doppia imposizione: inizialmente come locazione e, al momento del trasferimento, come vendita.
Questioni in tema di profili fiscali del c.d. rent to buy: spunti di riflessione – Studio n. 490-2013/T
Tratto dal sito Notariato.it